Scritture raffinate #3: chi ha vinto
Nell’ultima settimana i nostri concorrenti si sono cimentati con la riscrittura di questo avviso:
I problemi del testo
Che cosa non andava? Ecco un po’ di osservazioni:
- C’è una dislocazione a sinistra (le attività … è necessario svolgerle). Questa costruzione tradizionalmente è censurata (per via del pronome pleonastico), ma è comunissima nel parlato e accettata in molti contesti anche nello scritto perché consente in modo semplice di mettere a inizio frase (cioè appunto a sinistra) ciò di cui si parla (il tema della frase): ad esempio questo lavoro lo faccio per ultimo (parlo del lavoro) vs faccio per ultimo questo lavoro (parlo di cosa faccio). Ma qui ci sono almeno due controindicazioni alla dislocazione: siamo in un contesto ufficiale, dove potrebbe essere avvertita come inadeguata; inoltre, la sua efficacia è vanificata dalla costruzione impersonale (è necessario …) che appesantisce la frase. Ci sembra quindi più adeguata e scorrevole una forma come le attività … vanno svolte.
- Curricolare è più comune di curriculare. Ma, soprattutto, l’espressione extra curriculari è di dubbia correttezza: ci sembra che extra come parola autonoma (cioè preceduta e seguita da uno spazio) e con significato ‘fuori di’ si accompagni in genere soltanto ai nomi (extra curricolo), mentre si possa accompagnare ad aggettivi se ha il significato di ‘in modo superiore’ (extra fondente). Quindi meglio extracurricolari, o eventualmente la forma con il trattino di composizione (extra-curricolari), se si vuole indicare che il composto non è attestato e stabile ma è soltanto occasionale.
- L’espressione in questo anno scolastico si riferisce all’autorizzazione delle attività o riguarda tutta la regola dicendoci che per quest’anno le cose devono andare così e così? Dobbiamo risolvere questa ambiguità facendo ipotesi sul senso più probabile della frase.
- C’è un’alterazione nella cronologia degli eventi (attivate e autorizzate).
Passando agli aspetti tipografici, salta subito all’occhio il maiuscolo esteso, usato probabilmente per attribuire all’avviso una maggiore enfasi visiva. Ma così la leggibilità del testo diminuisce, perché si crea un muro di caratteri compatto, con righe di stampa riempite da segni di altezza costante e quindi con minori appigli visivi per la lettura.
Poi manca uno spazio prima di necessario, e infine è stato usato sistematicamente l’apostrofo al posto della lettera accentata (o almeno dell’accento).
I vincitori
Nessuno ha risolto proprio tutti i problemi che abbiamo elencato. Segnaliamo comunque un paio di proposte tra quelle che ci sono piaciute di più.
La riscrittura di Dania mette a posto quasi tutto rimanendo molto vicina all’originale. Però mantiene il maiuscolo esteso e non risolve l’ambiguità del riferimento di in quest’anno scolastico:
Lidia Vinci ha fatto un’analisi molto buona (potete vederla fra i commenti al post precedente). La sua riscrittura ha fra l’altro il pregio di aver semplificato la frase relativa eliminando così anche il tempo futuro che fa perdere immediatezza al messaggio. Avremmo comunque preferito che l’extra fosse unito all’aggettivo, e che non ci fosse alcuna virgola tra nome e participi a esso riferiti (gli aggettivi o i participi tra virgole diventano accessori, mentre qui dovrebbero contribuire a definire esattamente le attività di cui si parla):
Molti altri hanno fatto un buon lavoro: potete vedere tutte le riscritture nei commenti alla puntata 3.
Appuntamento dunque alla puntata 4, che sarà pubblicata l’1 novembre. Nell’attesa potete partecipare al sondaggio e commentare questo post.
Il sondaggio
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