cerziorazione
Alle ore 14.40, il Presidente della V Commissione Consiliare, Giampietro Capogrosso, constatata la presenza del numero legale, dichiara aperta la seduta.
CAPOGROSSO introduce il punto nr. 1 dell’O.d.G. precisando che si tratta della conclusione dell’iter Urbanistico, della variante al PRG per la realizzazione della pista ciclabile in Via Gatta nel 3° lotto, con la cerziorazione che non sono state presentate osservazioni. Propone di licenziare la proposta di deliberazione con il parere favorevole all’unanimità (Allegato A). La commissione concorda.
BORASO interviene sull’ordine dei lavori, ricordando che il 2 Aprile è stato approvato l’Ordine del Giorno nr. 159 sul “Palais Lumiere”, al fine di organizzare la commissione per l’illustrazione del progetto in vista della firma dell’accordo di programma per la sua realizzazione così come dichiarato dalla Regione Veneto.
CAPOGROSSO prende atto della richiesta del consigliere Boraso, e ricorda cosa era previsto nello specifico Ordine del Giorno approvato dal Consiglio Comunale.
Anche questo brano, come quello della scorsa settimana, è tratto dal verbale di una seduta (10 aprile 2012) della V Commissione Consiliare della città di Venezia. Nella precedente era stato verbalizzato cerziorare; qui si verbalizza invece cerziorazione, un vocabolo già stigmatizzato nell’Ottocento da Filippo Ugolini: «o usi per notificazione, avviso, o per certificazione, è sempre barbarismo» (Vocabolario di parole e modi errati che sono comunemente in uso […], Firenze, Barbèra, Bianchi e Comp., 1860, s. v.).
Scriveva così un lettore (6 ottobre 1997) a Indro Montanelli, che curava allora una rubrica (La stanza) per il “Corriere della Sera”:
Apprendo leggendo la “stanza” il generale disinteresse per l’incomprensibilità dello stile burocratese. Sull’argomento anch’io pubblicai un pezzo nel periodico col quale collaboro. Sicuramente esso ha una diffusione inferiore a quella del Corriere, ma dai riscontri che mi hanno riferito qualche consenso invece ci fu. Aggiungo che, secondo me, il funzionario statale non potrebbe comunque fare e scrivere diversamente per le seguenti ragioni. 1) Screditato com’è non può permettersi di cavarsela con dieci parole: sarebbe giudicato troppo ozioso. 2) Per ridurre un testo a dieci parole bisogna selezionarle: troppo rischioso. 3) Se le parole dovessero essere diverse da quelle già in uso nel burocratese: rischiosissimo. 4) A scanso di guai, si copia il preesistente. P.S.: ecco una “perla” beccata poco tempo fa: “cerziorazione” che significa accertamento legale. Luciano Trudo Cusano Milanino (MI).
Il termine è stato recentemente pizzicato anche da Francesco Merlo (“All’uopo” e “obliterare”: il ritorno del burocratese, “la Repubblica”, 28 giugno 2013):
Conosco una signora che ha due codici fiscali. Le hanno chiesto “la cerzioriazione” [sic] per stabilire “la anteriorità al fallimento di formazione del documento di garanzia” e ovviamente con riferimento “al diritto ex adverso azionato”.
Accertamento (legale), dichiarazione, notificazione, avviso. Qualunque altro termine, per favore (a seconda del contesto), ma non cerziorazione.
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Per la burocrazia e il diritto è cerziorazione. Tu #dillopiùfacile: accertamento, dichiarazione, notificazione, avviso http://bit.ly/15DI4zI