deambulazione | non deambulante
capacità motoria | che non cammina.
L’incapacità di deambulazione è da intendersi come impossibilità o incapacità a svolgere la complessa funzione neuromotoria della deambulazione. In particolare, è da intendersi non deambulante la persona invalida che non possiede o ha gravemente alterata tale funzione per amelia, dismelia, paralisi, ecc. o non è in grado di controllarla perché affetto da forme neuropsichiche.
Il brano è tratto da un portale dell’INAIL puntato sul tema della disabilità. Per inciso, per chi non lo sapesse (e saranno i più), l’amelia è l’assenza congenita di uno o più arti, la dismelia l’insieme delle varie anomalie, sempre congenite, che possono interessarli. Meravigliosa la tautologia d’apertura: “L’incapacità di deambulazione è da intendersi come impossibilità o incapacità a svolgere la complessa funzione neuromotoria della deambulazione”. Quante volte il nostro sguardo, in un’area di parcheggio o su un mezzo pubblico, è caduto su un “posto riservato a non deambulanti”? Il sito dell’Ufficio Provinciale ACI di Roma ha predisposto un servizio a domicilio “riservato alle persone diversamente abili non deambulanti e ai malati lungodegenti non trasportabili”.
Il comune di Lazise (VR), per le elezioni regionali del 28-29 marzo 2010, ha organizzato un “servizio di trasporto ai seggi riservato alle persone che presentano gravi difficoltà di deambulazione e alle persone in carrozzina”. Un altro comune, quello di Arezzo, avverte che gli “elettori non deambulanti” possono votare in sezioni diverse dalla propria, appositamente predisposte, e chi più ne ha più ne metta.
Sarebbe meglio parlare di persone dalle ridotte capacità motorie, se hanno “gravi difficoltà di deambulazione”. Le persone non deambulanti, invece, sono quelle non in grado di camminare o, semplicemente, che non camminano.
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