L’esempio mi è stato segnalato da Licia Corbolante, che ha già dedicato un post alla questione  (Dove cani e burocrati si incontrano). La riassumo rapidamente qui, rinviando per ulteriori dettagli proprio al post (e ai relativi commenti).

Una comune area per far divertire i cani, per farli correre beatamente, può diventare un’area di sgambatoio (o di sgambamento). Capita così di dover avvertire i frequentatori di un parco o un giardino (Lugo, RA) che ci si trova in un «verde pubblico adibita [sic] a sgambamento cani» (dove «è fatto obbligo di provvedere all’asportazione delle feci del proprio animale»):

 

 

 

Altro giro, stessa corsa. Siamo ancora a Lugo, ed ecco quel che leggo sul sito del Comune (3 ottobre 2012):

 

Dove posso andare a sgambare?

 

[…]

 

  • Art. 3.3 Interventi prescritti
  • 1. E’ fatto obbligo di:
  •  tenere i cani al guinzaglio e museruola [tenerli alla museruola?] o comunque, nelle aree di sgambamento libero, di  evitare che possano infastidire persone e animali;
     fare equitazione solo al passo, nei percorsi riservati ed evitando di disturbare altre persone;
  •  spegnere accuratamente i mozziconi di sigaretta e di segnalare tempestivamente eventuali principi d’incendio.

 

Art. 3.5 Aree sgambatoio cani e loro uso

1. E’ fatto obbligo per l’Amministrazione individuare [sic; semmai: di individuare] aree adibite alla sola funzione di sgambatoio cani anche al fine di permettere ai fruitori delle altre aree verdi, [sic; la virgola, qui, non va] di muoversi liberamente evitando la possibilità di eventuali intolleranze.

Esclusivamente in queste aree è possibile lasciare i cani liberi senza guinzaglio e museruola evitando comunque che possano infastidire persone e animali.

Ogni sgambatoio dovrà avere la seguente dotazione minima di servizi:
 recinzione alta almeno 150 cm eventualmente schermata con idonea siepe;
 fontana per permettere agli animali di abbeverarsi;

 distributori palette e sacchetti cani in prossimità di ogni ingresso;

 cestino raccogli rifiuti [magari raccoglirifiuti];

 bacheca per informazioni;

 panchina.

E’ fatto obbligo per i proprietari la raccolta delle deiezioni canine [sic; semmai: di raccogliere le deiezioni canine] pena sanzione previste [sic] al Capo 5 art. 5.1.

 

Fonte

 

Chissà che le intolleranze dei frequentatori del parco o del giardino vadano ben al di là del semplice avvistamento delle deiezioni canine o del loro più traumatico calpestamento.

Si consiglia alle amministrazioni locali di evitare le aree di sgambatoio (o di sgambamento) e di sostituirle con più comuni aree (verdi) per cani, aree (verdi) riservate ai cani, aree di verde pubblico riservate ai cani (seguo qui Licia Carbolante), lasciando liberi i nostri amici quadrupedi, negli spazi a loro riservati, di zompettare, trotterellare o lanciarsi nella corsa. Non vedo proprio perché li si debba, anche lì, tenere al guinzaglio.

 

***

 

Condividilo con un tweetPer la burocrazia è (areadi) sgambatoio (o di sgambamento). Tu #Dillopiùfacile: area per cani (o riservata ai cani). http://bit.ly/15DI4zI