Piuttosto che: qual è l’uso corretto?
Veronica chiede:
Perché l’espressione “piuttosto che” sta assumendo sempre più un valore disgiuntivo?
La risposta della prof:
Cara Veronica, questo fenomeno ha probabilmente avuto origine dalla lingua parlata del Nord Italia, all’interno però di un linguaggio non popolare. Quest’uso errato si è poi velocemente diffuso tra i giornalisti, i conduttori televisivi e i pubblicitari, in seguito lo troviamo anche nella lingua scritta, nei quotidiani e nelle riviste.
È interessante notare come questo fenomeno abbia avuto origine non all’interno delle classi culturalmente più deboli, ma all’interno di quelle culturalmente più elevate. Questo aspetto ha contribuito in qualche modo a legittimare quest’uso improprio: si imita, anche inconsapevolmente, un linguaggio che si ritiene caratteristico di ceti culturalmente più elevati e forse è proprio questa la chiave del successo dell’errore linguistico più diffuso oggi in Italia. Un saluto Prof. Anna
Federica chiede:
In quale contesto grammaticale si può usare piuttosto che?
La risposta della prof:
Cara Federica, la locuzione congiuntiva “piuttosto che” ha valore avversativo e significa “anziché, invece di”: “penso che andrò in vacanza al mare piuttosto che in montagna” (=penso che andrò in vacanza al mare invece di andare in montagna). Un saluto Prof. Anna