Come pronunciare i nomi stranieri?
Egregio e caro Professore,
Quando un paio di mesi fa i media hanno informato dell’incidente in Formula 1 del pilota francese Bianchi io, francamente, ho provato fastidio nel sentirlo sempre chiamare Bianchì (con l’accento acuto sulla i finale).
Mi ha dato fastidio per tre motivi:
– perché il pilota è di origine italiana, quindi andrebbe chiamato Bianchi;
– perché, se proprio si vuole chiamarlo alla francese, si dovrebbe dire Bianscì;
– infine perché c’è questa specie di “servilismo lessicale” verso il francese (noi diciamo De Gol, non De Gaulle), e così via, per tutti i nomi…La ringrazio in anticipo per quanto mi potrà rispondere e saluto cordialmente.
Cesare
Gentile Signor Cesare,
sì, è giusto ciò che lei scrive: i nomi di persona e i nomi geografici dovrebbero essere pronunciati come nella lingua d’origine.
Naturalmente ciò comporta che spesso ci si muova in un terreno minato: scherzando, un mio caro cugino diceva: “Ora vi spiego: Si scrive ‘Sha (con l’acca) + ke (con la kappa) + speàre’ e si legge ‘sciopenàuer'”.
Inoltre – come sempre nei problemi di lingua – ci sono eccezioni e ci sono mutamenti.
Intanto, più in italiano che in altre lingue, c’è il fenomeno dell’adattamento: beef steak > bistecca, brochure > brossura, vermouth > vèrmut o (raro) vermùt, vermùtte, fino a Descartes > Cartesio
Molto spesso l’italiano conserva nell’uso la grafia originaria e adotta una pronuncia italianizzata: per esempio laser in inglese si legge lèsar mentre l’italiano lo italianizza in làser; idem per Cognac, che i francesi pronunciano con l’accento su ‘-ac’ e invece in italiano spesso ha pronuncia piana (Cògnac). Il francese gilet già nel ‘700 è stato italianizzato nella grafia gilè; ma oggi la grafia prevalente è l’originaria francese gilet, mente la pronuncia tende a essere l’italiana dʒiˈlɛ e non la francese ʒiˈlɛ
Poi ci sono le modifiche date dall’acculturamento: l’unità di misura dell’energia si chiama Joule dal nome del fisico britannico J. P. Joule che era pronunciato all’inglese dʒaul. La sua famiglia però era di origine francese e gli inglesi colti hanno gradualmente incominciato a pronunciarlo ʒyl (come Jules): ora anche i fisici italiani tendono ad adottare la pronuncia ʒyl
A un analogo slittamento si assiste per la pronuncia di stage (=tirocinio): molti pensando che la parola sia inglese la pronunciano steidʒ. Ma, in questo significato la parola è francese, ed è senz’altro raccomandabile pronunciarla staʒ
Spero di non averla eccessivamente tediata e le invio i miei migliori saluti.
Il Professore