Raccolta di novelle pubblicata postuma nel 1920, Giovani riunisce ventuno racconti già usciti in rivista a partire dal 1915. Il libro testimonia il carattere innovativo della narrativa di Tozzi a cavallo tra Tre croci e Il podere e il modo tutto personale e liricamente trasfigurato dell’autore di interpretare la realtà quotidiana. La sofferenza degli umili è spesso al centro della narrazione, nell’osservazione acuta dell’esistenza umana che passa qui attraverso l’esempio della maestrina piangente di Un’osteria e quello del personaggio triste di Casa venduta. Oscure e insondabili, inoltre, appaiono spesso le motivazioni che guidano le azioni degli uomini come accade in Una sbornia o con gli inutili rancori dei personaggi della novella I pigionali.

Testo di riferimento: F. Tozzi, Opere, a cura di M. Marchi, Milano, Mondadori, 1987.