Le Rime marittime costituiscono la seconda sezione dell’edizione complessiva delle rime del Marino pubblicate a Venezia nel 1602. L’invocazione iniziale a Nettuno e l’omaggio a Sannazaro denunciano fin dal sonetto proemiale l’intenzione dell’autore di collocarsi all’interno di una tradizione poetica di matrice napoletana, nella quale il travestimento piscatorio rappresenta una variante suggestiva di quello arcadico-pastorale.

Testo di riferimento: G. B. Marino, Rime marittime, a cura di O. Besomi, C. Marchi e A. Martini, Modena, Panini, 1988.