Pubblicato da Treves nel 1873, Eva è la storia di un fallimento. Eva, affascinante ballerina che vive in un lusso equivoco, si innamora ricambiata di un pittore siciliano spiantato, Enrico Lanti. Eva lo mantiene ma Enrico è geloso. Eva lascia allora l’attività per condividere con lui la miseria; perde così ogni fascino e la vita con l’amante diventa uno squallore. La donna decide allora di lasciare Enrico e di tornare alla sua vita di prima. Ma inaspettatamente Lanti ha successo e richiede nuovamente Eva, che ora vive con un altro uomo. Enrico lo sfida a duello e resta ferito. Alla fine Enrico, sconfitto, va a morire povero e tisico al suo paese. Il romanzo, che contiene qualche spunto autobiografico, presenta il personaggio dell’artista romantico, con la testa piena di idealismi astratti, che coltiva l’arte come valore supremo, ma è assolutamente privo di senso pratico, per cui in un mondo dove il denaro è la misura delle cose è votato irrimediabilmente alla sconfitta.

Testo di riferimento: G. Verga, Una peccatrice, Storia di una capinera, Eva, Tigre reale, Milano, Mondadori, 1970.