Tragedia scritta nel 1586, come rielaborazione di un testo a cui Tasso aveva lavorato nel 1574, il Galealto re di Norvegia, e che era rimasto interrotto al secondo atto. Con essa l’autore intendeva produrre una tragedia conforme alle norme della poetica classica, tenendo come punto di riferimento in primo luogo l’Edipo re di Sofocle. Torrismondo, principe dei Goti, chiede in moglie la figlia del re di Norvegia, Alvida, con l’intento di cederla poi al suo amico Germondo, che ne è innamorato; una volta ottenutala, però, durante il viaggio di ritorno in Gotia se ne innamora a sua volta e ne viene ricambiato. Ma quando viene a sapere che Alvida è in realtà sua sorella, cerca di allontanarla da sé: allora, disperata, Alvida si uccide, e si uccide anche Torrismondo.

Testo di riferimento: T. Tasso, Teatro, a cura di M. Guglielminetti, Milano, Garzanti, 1985.