vigìlia //
[vc. dotta, lat. vigĭlia(m) ‘veglia’, poi ‘tempo della veglia per la guardia notturna’, quindi anche ‘guardia, sentinella’, da vĭgil ‘vigile, sveglio’ 1065]
s. f.
1 †Notte trascorsa senza dormire, veglia: vigilie di studio; protrarre le vigilie; il vigore del quale … né i digiuni né le vigilie potevano macerare (G. BOCCACCIO) | Vigilia dei sensi, (lett., fig.) la vita, in quanto precede il sonno della morte | Vigilia d’armi, veglia d’armi | Veglia funebre.
2 Nella liturgia precedente il Concilio Vaticano II, giorno che precede una solennità religiosa, con obbligo di digiuno e di astinenza | Attualmente, giorno di preparazione spirituale e liturgica a una grande festa, senza obbligo di digiuno e astinenza | (est.) Digiuno, astinenza: osservare, rompere la vigilia; far vigilia.
3 (est.) Giorno che precede un fatto di qualche rilievo: la vigilia dell’esame, del matrimonio, della partenza; i preparativi, le ansie della vigilia; essere alla vigilia di qlco. | Periodo di tempo più o meno lungo che precede un evento o una serie di eventi di particolare rilievo, di vasta risonanza e sim.: si era ormai alla vigilia della guerra, della crisi economica.
4 (stor.) Turno di guardia delle sentinelle romane | Le quattro vigilie, di tre ore ciascuna, che coprivano la notte | †Sentinella di guardia.