compùngere // o compùgnere
[vc. dotta, lat. compŭngere, comp. di cŭm ‘con’ e pŭngere ‘pungere’ 1266]
A v. tr. (coniug. come pungere)
(raro, lett.) Turbare, affliggere: quella valle / che m’avea di paura il cor compunto (DANTE Inf. I, 14-15) | (raro, lett.) Provocare sentimenti di riverenza, soggezione religiosa: non mi compunse di divozione nessuna (V. ALFIERI) | †Turbare, agitare, angustiare: ch’i’ non sia d’ira e di dolor compunto (F. PETRARCA).
B compùngersi v. intr. pron.
(raro, lett.) Sentire rimorso, pentirsi.

compùnto //
part. pass. di compungere; anche agg.
Che prova, mostra, ostenta pentimento, umiltà o mortificazione, talvolta in modo ipocrita: si rivolse al padre tutto compunto; espressione compunta. SIN. Contrito, mortificato, pentito | Che mostra compunzione (nel sign. 2).
|| compuntaménte, avv. Con compunzione.

compunzióne //
[vc. dotta, lat. tardo compunctiōne(m), da compŭnctus, part. pass. di compŭngere. V. compungere 1268]
s. f.
1 Atteggiamento di chi è compunto.
2 (relig.) Dolore e detestazione dei peccati commessi.