Pina
Questa sera, su Rai5 ore 21:15, il Morandini vi consiglia: Pina
PinaPinaGerm.–Fr.–GB 2011GENERE: Mus. DURATA: 103′ VISIONE CONSIGLIATA: TCRITICA: 5 PUBBLICO: 2REGIA: Wim Wenders
Quello che doveva essere il primo film d'autore in 3D con Pina Bausch, è diventato dopo la sua morte improvvisa (3 giugno 2009) un film su e per Pina. “Ogni volta che vedo una sua coreografia, anche per la centesima volta, ri-imparo che custodiamo un tesoro nel nostro corpo: la capacità di esprimerci senza parole. E quante storie possono essere raccontate senza una sola frase” (Wenders). Oltre a brani tratti da Le sacre du Printemps (1975), Kontakthof (1978/2000/2008), Café Müller (1978), Vollmond (2006), contiene immagini della sua vita privata e riprese in 3D di alcuni membri della compagnia che nella primavera del 2010 danzarono in memoria di Philippine Bausch seguendo il suo metodo: alle sue domande critiche e appassionate rispondevano con brevi “a solo” improvvisati, da lei usati come punto di partenza per le sue coreografie. Il regista/produttore si è servito di collaboratori storici del Tanztheater (lo scenografo Peter Pabst, la costumista Marion Cito, i direttori artistici Dominique Mercy e Robert Sturm), ma anche dello stereografo Alain Derobe, di François Garnier, pioniere di computer-graphic, della fotografia di Hélène Louvart, delle musiche di Thom Heinrich, dei produttori Gian-Piero Ringel e Erwin M. Schmidt. Grazie a loro il film sopravanza tecnicamente Avatar. Contrariamente al solito, le cineprese non sono davanti al palcoscenico, ma in mezzo ai danzatori: danzano con loro. Ha anche spettacolari sequenze in esterni: strade, foreste, pendii montani, paesaggi industriali, sotto e dentro la monorotaia sospesa di Wuppertal. Per chi non ha mai visto dal vivo Pina Bausch, è un film abbacinante. Oscar europeo come documentario.