arrìnga // o arìnga (2)
[got. hrings ‘cerchio’. Cfr. ted. Ring ‘cerchio, anello’ 1266]
s. f.
1 (lett.) Discorso solenne, pronunciato davanti a un’assemblea, al popolo e sim.
2 (dir.) Perorazione del difensore o del pubblico ministero nel processo penale: fare, pronunciare, scrivere un’arringa.
 SFUMATURE
arringa – perorazione – difesa
Nel linguaggio giudiziario arringa identifica l’intervento conclusivo della difesa nei processi penali. Perorazione indica invece la parte finale di un’orazione giudiziale, volta a disporre favorevolmente l’animo dei giudici nei confronti dell’imputato. In termini generali, tanto arringa quanto perorazione descrivono qualsiasi discorso pronunciato con calore e partecipazione in favore di una persona o di un’idea, e coincidono dunque con difesa, nella sua accezione di discorso o scritto con cui si difende sé o altri da attacchi, accuse o calunnie.

arringàre // o aringàre
[1268]
v. tr. e intr. (io arrìngo, tu arrìnghi; aus. avere)
Rivolgersi a un insieme di persone pronunciando un’arringa: nel Foro i tribuni arringavano la folla; arringare al popolo | (est.) Esortare col discorso: arringare i soldati prima del combattimento.