La parola del giorno è: filza / infilzare
fìlza //
[etim. discussa: da un *filzella, nato da un incontro del lat. fīlum ‘filo’ con *funicĕlla (?) ☼ 1287]
s. f.
1 Serie di cose simili infilate una di seguito all’altra: una filza di perle; mettere al fuoco una filza di salsicce. SIN. Fila.
2 (fig.) Serie successiva di più cose simili: una filza di esempi, di citazioni, di improperi. SIN. Sequela, sfilza.
3 †Festone intessuto di mazzetti di alloro e di mortella.
4 Particolare tipo di cucitura a intervalli regolari, usata spec. per l’imbastitura.
5 Fascio di documenti uniti insieme per essere collocati in archivio.
|| filzétta, dim. (V.) | filzolìna, dim.
infilzàre //
[comp. di in- (1) e filza ☼ sec. XIV]
A v. tr.
1 Riunire più cose insieme formando una filza, una serie: infilzare le castagne, i fichi, i bottoni | (fig.) Dire o fare di seguito una stessa cosa: infilzare citazioni, esempi, parolacce; infilzare errori.
2 Infilare qlco. con un oggetto appuntito: infilzare polli e uccellini nello spiedo | Trafiggere: infilzare il nemico con la spada.
3 Cucire con punto a filza, imbastire.
B infilzàrsi v. intr. pron., rifl. e rifl. recipr.
● Ferirsi, trafiggersi | Infilzarsi da sé, (fig.) essere causa del proprio danno.