La parola del giorno è: waka / tanka / haiku
wàka / ˈwaka, giapp. ɯa.ka/
[vc. giapp. ☼ 1961]
s. m. o (raro) f. inv. Il sost. m. si usa con gli art. il, un, i
● Poesia giapponese indigena dei secc. VI-XIV, spec. in contrapposizione a quella di origine cinese contemporanea e a quella successiva. CFR. Tanka.
tànka (1) / ˈtanka, giapp. taŋ.ka/
[vc. giapp., comp. di tan ‘breve’ e ka ‘canzone’ ☼ 1960]
s. m. o (raro) f. inv.
● Breve componimento della letteratura giapponese classica, composto da cinque versi per un totale di 31 sillabe, suddivise in due quinari (il primo e il terzo) e tre settenari. CFR. Waka.
tànka (2) / ˈtanka/
[vc. tibetana, propr. ‘immagine, pittura’ ☼ 1993]
s. f. inv.
● Pittura tibetana su tessuto di carattere religioso, provvista di una canna di bambù all’estremità inferiore che ne facilita l’arrotolamento.
hàiku / ˈaiku, giapp. hai.kɯ/ o hàikai
[vc. giapp. giunta attrav. l’ingl. ☼ 1923]
s. m. inv.
● Breve poesia giapponese, composta di 17 sillabe ripartite in tre gruppi di 5, 7 e 5, che ha per argomento spec. la contemplazione individuale della natura.