‘Pietire’ vs. ‘piatire’
Gentile Professore, ho notato che per indicare l’azione del ‘chiedere con insistenza lamentosa’, la forma ‘pietire’, sebbene scorretta, è usata in modo più diffuso di ‘piatire’. Nonostante questo, non sembra essere registrata nei più importanti dizionari. Mi piacerebbe avere un suo parere in merito.
La saluto cordialmente,
Edoardo
Caro amico,
così lo Zingarelli 2012:
piatire, (evit.) pietire
[da piato ¤ 1261 ca.]
A v. intr. (io piatìsco, tu piatìsci; aus. avere)
1 †Promuovere una causa giudiziaria | Litigare, azzuffarsi.
2 (lett., raro) Lamentarsi insistentemente | (lett.) Insistere in una richiesta.
B v. tr.
1 †Reclamare in via giudiziaria.
2 Chiedere con insistenza, quasi mendicando: piatire un favore, un prestito; piatire soccorsi e provvidenze statali (R. BACCHELLI).
pietire V. piatire
piato
[lat. plăcitu(m) ‘sentenza’. V. placito ☼ sec. XIII]
s. m.
1 †Controversia giudiziaria | (lett.) Diverbio, discussione: d’orribil piato risonar s’udìo / già la corte d’Amore (G. PARINI).
2 (lett.) Briga, pensiero, fastidio.
3 †Battaglia, duello.
Come vede, la forma ‘pietire’ nello Zingarelli c’è ma rinvia a ‘piatire’ dove è marcata come evit.
E’ un caso analogo a quello di parole come accellerare, Caltanisetta, rùbrica, Frìuli, persuàdere, che sono molto spesso scritte o pronunciate in modo non conforme all’uso prevalente delle persone colte: lo Zingarelli le segnala appunto come evit.
Poi se capita che anche le persone colte cambino grafia o accentazione, allora si cambia il vocabolario: così è capitato con giuoco > gioco, leggiero > leggero, alcool > alcol, scandinàvo > scandìnavo
Un caro saluto,
Lorenzo Enriques