sfracèllo / sfraˈtʃɛllo/
[da sfracellare 1856]
s. m.
1 Macello, strage, sconquasso | (fig.) fare sfracelli, compiere imprese prodigiose, prodezze e sim.
2 (fam.) Grande quantità.


sfracellàre / sfratʃelˈlare/ o (pop.) sfragellàre
[da fracellare, variante di fragellare (V.), con s- sec. XIV]
A v. tr. (io sfracèllo)
Rompere, schiacciare, massacrare, con urti, colpi e sim., di grande violenza: l’incidente gli ha sfracellato le gambe | Anche in forma pron.: sfracellarsi un braccio.
B sfracellàrsi v. intr. pron.
Rimanere schiacciato, massacrato, in seguito a urti, colpi e sim., di grande violenza: l’automobile si è sfracellata contro un treno.


flagellàre / fladʒelˈlare/ o (pop.) fragellàre
[vc. dotta, lat. flagellāre, da flagĕllum ‘flagello’ 1268]
A v. tr. (io flagèllo)
1 Sferzare col flagello, con una sferza: flagellare uno schiavo, un condannato.
2 (est.) Battere o colpire ripetutamente con violenza: la tempesta flagellava i campi | (fig., lett.) flagellare i vizi, le menzogne, denunciarli e condannarli con asprezza.
3 (lett.) Tormentare, vessare.
B flagellàrsi v. rifl.
1 Percuotersi con un flagello, spec. come penitenza.
2 (fig., lett.) Tormentarsi, affliggersi: ora s’affligge indarno e si flagella (L. Ariosto).