La parola del giorno è: orrido / orrendo
♣òrrido //
[vc. dotta, lat. hŏrridu(m), da horrēre ‘aver orrore’. V. orrendo ☼ 1338 ca.]
A agg.
1 Che fa orrore o ribrezzo: vista, visione orrida; fu gettato in un orrido carcere. SIN. Orribile, spaventoso.
2 (est.) Di luogo selvaggio ed estremamente pericoloso: dirupo, precipizio, scoglio orrido.
3 (est.) Disgustoso, sgradevolissimo alla vista, all’udito, al gusto e sim.: aspetto, suono, sapore orrido; da una nuova, e orrida voce svegliato (L. DE‘ MEDICI) | (lett.) Irto: la chioma rabbuffata orrida e mesta (L. ARIOSTO).
|| orridaménte, avv.
B s. m.
1 (solo sing.) Ciò che suscita orrore, disgusto.
2 Forra dirupata, spec. con caduta d’acqua: l’orrido di Bellano, del Verone.
|| orridétto, dim.
orrèndo //
[vc. dotta, lat. horrĕndu(m), gerundivo di horrēre ‘essere irto, inorridire’, di orig. indeur. ☼ av. 1420]
agg.
1 Che suscita orrore e raccapriccio: mostro orrendo; guerra, strage, visione orrenda. SIN. Orribile, spaventoso, terribile.
2 (est.) Estremamente brutto: un’orrenda megera; una musica orrenda.
|| orrendaménte, avv.