ṣgorgàre / zɡorˈɡare/
[da gorgo, con s- 1319]
A v. intr. (io ṣgórgo, tu ṣgórghi; aus. essere)
1 Uscire con impeto e in abbondanza, detto di liquidi: l’acqua sgorga dalla sorgente; il sangue sgorgava dalla ferita | (fig.) Provenire direttamente: queste parole sgorgano dal cuore.
2 Sfociare, detto di corsi d’acqua.
B v. tr.
Liberare un condotto da ciò che lo ostruisce: sgorgare un lavandino.


górgo / ˈɡorɡo/
[lat. parl. *gŭrgu(m) per gŭrges (V. gorga), di orig. onomat. 1313]
s. m. (pl. -ghi)
1 Punto in cui il letto di un corso d’acqua, abbassandosi, forma cavità di piccole dimensioni | (est.) Vortice, mulinello d’acqua: cadere in un gorgo.
2 (fig.) Abisso morale che travolge: non buttiamo già in un gorgo senza fondo / le nostre vite randagie (E. Montale) | (fig., lett.) gettarsi nel gorgo dei vizi, abbandonarsi a una vita dissoluta.
3 (lett.) Fiume | Cascata.
|| gorghétto, dim.
 SFUMATURE
gorgo – mulinello – vortice
Gorgo è, in senso proprio, il punto in cui il letto di un corso d’acqua si abbassa a formare una piccola pozza; per uno slittamento di significato dalla causa all’effetto, il termine è usato più abitualmente per definire il veloce movimento rotatorio che l’acqua forma in quel punto e poi, per estensione, qualsiasi moto rotatorio di una massa liquida. Per rappresentare questo fenomeno la parola più corrente è tuttavia mulinello. Se il movimento rotatorio riguarda una massa d’aria, si parla invece di vortice.