ultra / ultra- / ultrà
ùltra (1) / ˈultra/
[vc. dotta, lat. ŭltra, avv. di ŭlter ‘(che va o si trova) al di là’ ☼ av. 1276]
A agg. inv.
● †Posto al di là di un dato punto di riferimento: il fiume di Pescara divide lo Abruzzi citra dallo Abruzzi ultra (F. Guicciardini).
B prep.
● †Al di là di, oltre: ultra ad ogni mortal segno (G. Boccaccio). CONTR. citra.
C avv.
● †Oltre | (lett.) Nelle loc. avv. e ultra, et ultra, e più: finché sarò vivo et ultra.
ultra (2) / ulˈtra*, fr. ylˈtʀa/
[vc. fr., che sta per ultra-royaliste ‘ultra-realista’ ☼ 1818]
s. m. e f. inv.
1 In Francia, durante la Restaurazione, sostenitore intransigente della monarchia assoluta.
2 In epoca più recente, reazionario, sostenitore della destra francese nazionalista: gli ultra di Algeria.
ùltra-
[dal lat. ŭltra (V. ultra (1))]
primo elemento
● In parole composte, significa ‘al di là da’, ‘più che’, o fa riferimento a una caratteristica che supera o eccede la norma: ultracentenario, ultrameraviglioso, ultramoderno, ultrasensibile, ultrasuono, ultraterreno, ultravioletto. CFR. oltre- (2).
ultrà / ulˈtra*/ o ùltra
[adattamento it. del fr. ultra ☼ 1963]
agg. inv.; anche s. m. e f. inv. (usato spec. al pl. fr. ultras)
1 Appartenente a gruppi politici estremistici: un esponente ultrà; la destra, la sinistra ultrà; un corteo di ultrà.
2 Tifoso fanatico di una squadra sportiva, spesso inserito in un gruppo: gli ultrà della curva.