intrùṣo / inˈtruzo/
A part. pass. di intrudere; anche agg.
(lett.) nei sign. del v.
B s. m. (f. -a)
estraneo introdottosi in modo arbitrario o illecito in un ambiente: cacciare dal gruppo gli intrusi; essere trattato come un intruso | persona che, pur essendo nel proprio ambiente, si sente considerata come un estraneo: in questa casa io sono un intruso


intrùdere / inˈtrudere/
[vc. dotta, lat. mediev. intrūdere, comp. di in- ‘dentro’ e trūdere ‘spingere’, di orig. indeur. occid. av. 1561]
A v. tr. (pass. rem. io intrùṣi, tu intrudésti; part. pass. intrùṣo)
(lett.) introdurre o inserire a forza, con arbitrio o indebitamente
B v. intr. (aus. essere) e intrùdersi v. intr. pron.
(lett.) intromettersi senza esserne richiesto, cacciarsi dentro arbitrariamente: Per intrudervi voi nel luogo di lui (G. Giusti)