indugiare
La parola di oggi è: indugiare
♣indugiàre / induˈdʒare/
[lat. parl. *indutiāre, da indūtiae (nom. pl.) ‘tregua’, di etim. incerta ☼ 1268]
A v. tr. (pres. io indùgio; fut. io indugerò)
1 (lett.) differire, ritardare: indugiare la data della partenza; mi pare … che sie meglio indugiare a sectembre il tuo venire (Michelangelo)
2 (lett.) trattenere qlcu.
B v. intr. (aus. avere, †essere)
1 esitare, tardare, aspettare a fare o dire qlco. (+ a, + in, anche seguiti da inf., + su): perché indugi?; indugiare a rispondere; indugiare nel concedere qlco. | (fig.) trattenersi, attardarsi: indugiare in un pensiero, su un argomento; il crepuscolo indugiava sulle vette dei gran pioppi (R. Bacchelli); La donna indugiava a strascicar le ciabatte per la stanza (G. Verga); indugiava nell'assettare sul basto dell'asinello le bisacce (G. Verga)
2 (mus.) indicazione agogica equivalente a rallentando SIN. slargare CONTR. accelerare
C indugiàrsi v. intr. pron.
● (lett.) trattenersi, soffermarsi (anche fig.): si indugiava a guardare le vetrine; E tuttavia … s'indugiava nella finzione (G. D'Annunzio)