Nella Fiorina, scritta forse nel 1529, Beolco trasferisce il pittoresco svolgimento del “mariazo” nei termini della struttura comica tradizionale (cinque atti in prosa proceduti da un prologo) e conferisce alla vicenda una stilizzata essenzialità. Nell’esile trama dell’amore felice di Ruzante e di quello infelice di Marchioro per la bella Fiore, l’azione si sviluppa rapida sulla scena ed è sostenuta da un atteggiamento di bonaria ironia verso il mondo contadino, più vagheggiato o celebrato che realisticamente riprodotto.

Testo di riferimento: Ruzante, Teatro, a cura di L. Zorzi, Torino, Einaudi, 1967.