Romanzo pubblicato a puntate nel 1915 nella «Nuova Antologia» e in volume l’anno successivo col titolo Si gira…, successivamente rielaborato e pubblicato col titolo Quaderni di Serafino Gubbio operatore nel 1925. L’ambiente è quello della neonata industria cinematografica. Con impassibile oggettività, il cineoperatore Serafino Gubbio segue le vicende che s’intrecciano intorno alla lavorazione di un film, e proprio grazie a ciò riesce a girare una scena reale che si verifica sul set: un attore uccide per gelosia la propria amante, l’attrice russa Vera Nestoroff, e subito dopo si fa sbranare da una tigre. La drammaticità dei fatti non distoglie l’operatore dal continuare a riprendere ciò che sta accadendo, ma il trauma che ne riceve è tale che non riuscirà più a parlare. Il personaggio di Serafino Gubbio, che narra la storia in prima persona, è stato visto come proiezione autobiografica dell’autore e del suo atteggiamento lucido e indagatore di fronte alla realtà.

Testo di riferimento: L. Pirandello, Tutti i romanzi, a cura di G. Macchia e M. Costanzo, II, Milano, Mondadori, 1973.