Nei dieci dialoghi in cui si articola l’opera, l’autore, riprendendo il celebre episodio dell’Odissea, immagina che Ulisse si trovi nell’isola di Circe e ottenga da lei la facoltà di conversare con gli uomini che la maga aveva trasformato in animali. Tutti questi, ottenebrati dal senso, sostengono la preminenza della natura ferina e rifiutano di conseguenza la possibilità di recuperare la condizione umana. Soltanto l’ultimo, l’elefante, si lascia convincere da Ulisse a riprendere le forme umane. Opera di contenuto morale che, riprendendo attraverso procedimenti paradossali i costumi e i vizi umani, arriva in conclusione a sostenere che la perfezione dell’uomo consiste esclusivamente nella "cognizione della verità". La Circe fu publicata la prima volta nel 1549.

Testo di riferimento: G. B. Gelli, Dialoghi, a cura di R. Tissoni, Bari, Laterza, 1967.