Avvicinatosi alla poesia a metà degli anni 50, fin dai tempi dell’Università a Montreal, Leonard Cohen (1934-2016) lavora sulla canzone a partire dal 1966, raccogliendo immediati, entusiastici riscontri. La sua vita appartata e discreta trova modalità d’espressione anche nella parola scritta e nella pittura. Ebreo approdato al buddhismo, la sua potente spiritualità ha attraversato decenni di canzoni ad altissimo livello. Il figlio Adam ne ha seguito le orme.

 

Popular Problems
Columbia, 2014 – ★★★

Il regalo per i suoi ottant’anni esteso al popolo dei devoti e di chi farebbe ancora in tempo a scoprirne la maestosa poesia di canto e di scrittura. Firmato quasi tutto in compagnia del produttore Patrick Leonard, il disco è una perfetta esemplificazione di come vada trattata la fragile materia della musica popolare. Esteta capace di raccontare e diffondere rara bellezza, la raccolta di Cohen è un prodigio di equilibrio, potenza, profondità, con i versi miscelati in una soluzione di estatico equilibrio, dove tutto si muove istruito dal magic touch della voce, mentre con un tocco di blues strisciante, gli strumenti e i musicisti danzano leggiadri tutto intorno. Slow, My Oh My, You Got Me Singing resteranno nei piani alti della canzone dei nostri tempi.

 

Canzone: My Oh My

Wasn’t hard to love you
Didn’t have to try
Wasn’t hard to love you
Didn’t have to try
Held you for a little while
My Oh My Oh My