The Prodigy | The Fat Of The Land (1997)
Essex, 1991. Mentre impazzano i rave e l’Acid House, Liam Howlett (1971), a tutti gli effetti il leader del gruppo, dà vita ai Prodigy con la complicità di un rapper (l’MC Maxim, 1967) e due breakdancer (Keith e Leroy). Sono la faccia Punk del Drum’n’Bass e, insieme a Fatboy Slim e Chemical Brothers, sono la realtà di Elettronica più significativa degli anni 90, con un grossissimo seguito di pubblico (che continua ancora oggi) in tutto il mondo. Area in cui il rinnovamento pare arduo, a essere in picchiata è invece l’originalità della proposta: il timore è che i Prodigy siano un po’ bolliti.
Fat Of The Land
XL, 1997 – ★★★★
È la consacrazione finale del gruppo nel circo Rock. Già, perché i Prodigy, con questo album, oltre la Techno, l’Acid House e l’Hip-Hop, sembrano sempre più decisi a “suonare” Rock. L’uso di veri strumenti (inserti di chitarre, utilizzo di una vera batteria) e la complicità di diversi rapper e vocalist (dai Beastie Boys a Kool Keith a una cantante anglo-asiatica) rendono i brani più vere e proprie canzoni che progressioni di musica Dance.
Canzone: Breathe
Breathe with me
Breathe the pressure
Come play my game
I’ll test ya
Psycho-somatic addict-insane
Come play my game