Il romanzo Promessi sposi racconta la storia di un matrimonio contrastato di due giovani tessitori (Renzo e Lucia) a opera di un signorotto prepotente (don Rodrigo), che dà luogo a una serie di avventure nelle quali le vicende personali dei protagonisti si intrecciano con la storia di Milano e della Lombardia del XVII secolo, i cui eventi (carestia, rivolte, peste, passaggio dei Lanzichenecchi) e personaggi (soprattutto il cardinal Federigo Borromeo) hanno un ruolo decisivo nello sviluppo della storia. Il romanzo si iscrive nel genere del romanzo storico. Ma i personaggi e le vicende, sebbene siano storici o storicamente plausibili, conservano tutti un evidente valore simbolico, rimandando ad archetipi del romanzo europeo settecentesco o di primo Ottocento. Di fatto il Manzoni con i Promessi sposi fa i conti con l’intero universo romanzesco a lui precedente, svolgendone in chiave cattolica i temi e le forme. L’edizione del 1827, detta “ventisettana”, è la prima del romanzo, dopo una stesura non completa né pubblicata mai dall’autore, che porta il titolo di Fermo e Lucia. La redazione definitiva del 1840-42, la “quarantana”, differirà da questa del 1827 soprattutto per la revisione linguistica del testo nel senso del toscano (“risciacquare i panni in Arno”, definirà metaforicamente l’autore quest’opera di ripulitura).

Testo di riferimento: A. Manzoni, Tutte le opere, a cura di A. Chiari e F. Ghisalberti, II, t. II, Milano, Mondadori, 1954.