Pubblicato in edizione definitiva a dispense tra il 1840 e il 1842, dopo una precedente edizione del 1827, il romanzo Promessi sposi racconta la storia di un matrimonio contrastato di due giovani tessitori (Renzo e Lucia) a opera di un signorotto prepotente (don Rodrigo), che dà luogo a una serie di avventure nelle quali le vicende personali dei protagonisti si intrecciano con la storia di Milano e della Lombardia del XVII secolo, i cui eventi (carestia, rivolte, peste, passaggio dei Lanzichenecchi) e personaggi (soprattutto il cardinal Federigo Borromeo) hanno un ruolo decisivo nello sviluppo della storia. Il romanzo si iscrive nel genere del romanzo storico. Ma i personaggi e le vicende, sebbene siano storici o storicamente plausibili, conservano tutti un evidente valore simbolico, rimandando ad archetipi del romanzo europeo settecentesco o di primo Ottocento. Di fatto il Manzoni con i Promessi sposi fa i conti con l’intero universo romanzesco a lui precedente, svolgendone in chiave cattolica i temi e le forme. L’opera incontrò fin dal suo apparire un successo strepitoso, conservatosi ininterrotto nel tempo, sia per le componenti “risorgimentali” della vicenda narrata, sia per l’ideologia cattolica di cui il romanzo è permeato, sia per la scelta di una lingua antiaccademica fondata sul toscano della conversazione colta che l’autore attua per la prima volta in maniera compiuta proprio nell’edizione del 1840.

Testo di riferimento: Tutte le opere di A. Manzoni, a cura di A. Chiari e F. Ghisalberti, II, t. I, Milano, Mondadori, 1958.