Cino da Pistoia visse tra il 1270 circa e il 1337. Dopo essersi addottorato a Bologna, fu professore di diritto presso le università di Siena, Perugia e Napoli. Amico di Dante, dal quale è ricordato nel De vulgari eloquentia nella schiera ristrettissima di poeti toscani che raggiunsero l’eccellenza nell’uso del volgare, praticò la poesia come epigono della maniera stilnovista. Caratteristica di Cino è l’abbandono sia della drammaticità cavalcantiana sia della prospettiva misticheggiante di Dante, nella direzione di una ricerca di grazia e musicalità nelle quali effondere i temi autobiografici. Cino rappresenta l’anello di congiunzione nel passaggio da Dante a Petrarca.

Testo di riferimento: Poeti del Dolce stil nuovo, a cura di M. Marti, Firenze, Le Monnier, 1969.