Opera che consiste in una serie di riflessioni che lo scrittore tramanda ai suoi discendenti come una sorta di libro di memorie familiari. Nasce da un’esperienza degli uomini e delle cose che lo scrittore aveva maturato in lunghi anni di attività come consigliere di principi e di papi, ambasciatore e governatore di stati. Oggetto di riflessione non sono soltanto i grandi temi della storia, della vita politica o della religione; passano sotto osservazione anche aspetti della vita sociale e del costume, della pratica quotidiana e familiare. Il punto di vista dell’autore è quello di chi si pone nei confronti della realtà con un atteggiamento di lucido disincanto, rimanendo tuttavia sempre vigile per cogliere le possibilità che si offrono alla ragione di dominarla. La raccolta fu elaborata attraverso redazioni successive in un arco di tempo che va dal 1512 al 1530.

Testo di riferimento: F. Guicciardini, Ricordi, a cura di E. Pasquini, Milano, Garzanti, 1965 [testo Spongano, Firenze, 1951].