Dialogo composto nel 1832 e pubblicato la prima volta nell’edizione fiorentina delle Operette del 1834. Consiste in un rapido scambio di battute tra un passante e un venditore di almanacchi. Il passante chiede se l’anno che sta per venire sarà migliore del precedente. Il venditore se ne dice sicuro. Il passante chiede allora a quale di quelli passati vorrebbe che rassomigliasse. A nessuno, risponde il venditore. La morale che ne consegue è che gli uomini, piuttosto che desiderare di rivivere il loro passato, preferiscono affidarsi alla speranza del futuro.

Testo di riferimento: G. Leopardi, Operette morali, a cura di O. Besomi, Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 1979.