Scritto nel 1824, fu pubblicato postumo nel 1906. Leopardi usa una delle chiavi di volta del suo pensiero, l’antitesi antichi-moderni (cui fa corrispondere quella tra popoli meridionali e settentrionali), per elaborare una diagnosi dell’anomalia italiana: un processo di incivilimento incompleto e contraddittorio ha cancellato in Italia gli antichi valori di un’etica secondo natura, senza però sostituirli con quei simulacri di virtù che, generati dalla ragione e dal progresso, garantiscono una convivenza civile alle nazioni moderne. L’analisi dei caratteri antropologici, tradotta in una prosa serrata e disadorna, assume talora toni profetici.

Testo di riferimento: G. Leopardi, Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani, a cura di M. Dondero, Milano, Rizzoli, 1998.