Leopardi Giacomo, Il Copernico
Dialogo alla maniera di Luciano composto nel 1827 e pubblicato solo nell’edizione delle Operette del 1845 curata da Ranieri. Il Sole stanco di illuminare la Terra, considerata "un pugno di fango" abitato da "quattro animaluzzi", decide una mattina di non uscire più col suo carro. L’Ora prima del giorno è preoccupata perché senza la luce del Sole gli uomini e le altre forme di vita perirebbero. Il Sole ribatte che è tempo che la Terra si dia da fare movendosi lei a procacciarsi luce e calore: si cerchi perciò un filosofo in grado di convincerla. Copernico è sul terrazzo della sua casa a studiare il mancato spuntare del Sole quando è raggiunto dall’ultima Ora del giorno. L’Ora porta Copernico dinanzi al Sole, che chiede al filosofo di convincere la Terra a uscire dall’inerzia. Copernico, scettico sulla possibilità di riuscita, promette comunque di tentare.
Testo di riferimento: G. Leopardi, Operette morali, a cura di O. Besomi, Milano, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 1979.