Il toscano Giuseppe Giusti, poeta e patriota vissuto tra il 1809 e il 1850, pubblicò solo parzialmente le poesie da lui scritte a partire dal 1831; la loro raccolta completa uscì postuma nel 1852, col titolo Versi editi e inediti. Fatta eccezione per le poche poesie sentimentali (La fiducia in Dio, Affetti di una madre), l’intonazione è satirica e giocosa, volta alla caricatura di vari tipi sociali: il voltagabbana, il becero arricchito, l’arruffapopoli ecc. Il celebre Sant’Ambrogio fonde scherzo e pathos ed esplicita le posizioni moderate dell’autore, svolgendo il motivo patriottico in chiave manzoniana di cristiana fraternità.

Testo di riferimento: G. Giusti, Opere, a cura di M. Sabatucci, Torino, UTET, 1976.