Dopo due tentativi giovanili malriusciti di accreditarsi come autore teatrale, Verga torna all’esperienza del teatro nel 1883 con Cavalleria rusticana, adattando per le scene l’omonima novella. Verga riteneva il teatro una forma d’arte inferiore a quella del romanzo. Ritorna tuttavia a scrivere testi per il teatro sia perché l’attività drammaturgica rendeva molto di più di quella del romanziere, sia perché era rimasto suggestionato dal saggio di Zola Le naturalisme au théâtre (1881). Ma, a parte Cavalleria rusticana, nessun altro dramma incontrò il successo sperato, anche perché l’ispirazione di Verga era di fatto narrativa e non teatrale. Tutti i drammi verghiani, tranne uno, sono adattamenti di testi narrativi.

Testo di riferimento: G. Verga, Teatro, a cura di G. Oliva, Milano, Garzanti, 1987.