Primo romanzo di Svevo, pubblicato senza successo nel 1892. Il protagonista è un mediocre intellettuale, il giovane Alfonso Nitti, che dalla campagna si trasferisce a Trieste per tentare di affermarsi socialmente. Assunto dalla Banca Maller, viene ammesso in casa del suo principale, la cui figlia Annetta si innamora di lui. Sposarla significherebbe vincere la sfida sociale, ma, impaurito dalle inevitabili difficoltà, decide di tornare al suo paese dove assiste la madre morente e vende tutte le proprietà di famiglia. Quando torna a Trieste viene a sapere che la sua relazione con Annetta è stata scoperta, e che Annetta sta per fidanzarsi con il cugino Macario. Convinto di essere caduto in disgrazia anche nell’ambiente di lavoro, chiede un appuntamento ad Annetta, affinché interceda presso il padre. All’appuntamento si presenta il fratello della ragazza, Federico, che lo sfida a duello. La sera precedente lo scontro Alfonso si uccide. Il suo suicidio, però, non è più l’atto coraggioso dell’eroe romantico, quanto piuttosto l’ultima rinuncia di fronte all’ineluttabilità del proprio destino.

Testo di riferimento: I. Svevo, Opere, a cura di B. Maier, Milano, Dall’Oglio, 1964.