Goldoni Carlo, Le Commedie e le Tragicommedie
Le commedie Goldoni è il più importante autore di commedie della nostra tradizione teatrale. A lui si attribuisce il merito di aver riformato nel Settecento il teatro comico italiano, sostituendo la commedia dell’arte, recitata dagli attori sulla base di un canovaccio, con la commedia borghese, nella quale le parti degli attori erano interamente scritte, i personaggi avevano un loro specifico carattere e la vicenda rappresentata acquistava di conseguenza razionalità e verosimiglianza. La riforma goldoniana procedé per gradi, e il suo percorso non fu lineare. L’impegno di Goldoni nei teatri veneziani fu accompagnato da molti successi, ma anche da insuccessi, e soprattutto da accese polemiche. Nemici di Goldoni erano da un lato i commediografi tradizionalisti, come l’abate Chiari, che gli rimproverava di non rispettare le regole canoniche, dall’altro Carlo Gozzi, un geniale restauratore-innovatore della commedia delle maschere. Il rapporto con la commedia dell’arte è comunque il punto cruciale della drammaturgia goldoniana. Di fatto nel teatro di Goldoni molto sopravvive del vecchio teatro. E i testi che noi leggiamo sono spesso altra cosa dai copioni di scena. Goldoni curò edizioni complessive delle sue commedie in tre riprese, presso l’editore veneziano Bettinelli nel 1750, l’editore fiorentino Paperini tra il 1753 e il 1757 e l’editore veneziano Pasquali tra il 1761 e il 1767. Le Tragicommedie La tragicommedia è una sorta di tragedia a lieto fine, che impiega l’endecasillabo o il verso martelliano. Goldoni scrisse tragicommedie sostanzialmente in due periodi: quando era agli inizi della sua produzione di commedie regolari o non l’aveva addirittura incominciata (in questo caso con il fine di razionalizzare e ridurre a decoro compositivo l’argomento di scenari di grande successo, come il Don Giovanni Tenorio) e negli anni tra il 1755 e il 1760-61 per inseguire il gusto del pubblico che amava la rappresentazione di vicende in cui avesse luogo l’esotico e il fantastico (negli anni immediatamente successivi queste richieste furono soddisfatte ampiamente da Carlo Gozzi con le sue Fiabe teatrali). I soggetti delle tragicommedie sono in genere storici o pseudostorici, ma anche derivati da romanzi. Interessante la cosiddetta trilogia persiana, che comprende La sposa persiana, Ircana in Julfa e Ircana in Ispaan.
Testo di riferimento: Tutte le opere di C. Goldoni, a cura di G. Ortolani, I-VIII, Milano, Mondadori, 1935-58.