Collenuccio compose il Filotimo ("l’amante degli ossequi") nel 1497, indirizzandolo a Ercole d’Este signore di Ferrara. Interlocutori sono la Testa e la Berretta. Tema del dialogo è l’ambizione umana. Questa disposizione è rappresentata dalla Testa; la Berretta, all’incontrario, ha il compito di metterne in rilievo la vacuità. L’apologo-dialogo è svolto nello stile dei dialoghi di Luciano.

Testo di riferimento: P. Collenuccio, Apologhi in volgare, a cura di G. Masi, Roma, Salerno Editrice, 1998.