Tommaso Costo, napoletano, visse approssimativamente tra il 1550 e il 1610, svolgendo funzioni di segretario presso vari signori e attestandosi come uno dei letterati più in vista del Viceregno di Napoli. È autore di opere di carattere storico-erudito, ma anche di poemi in ottava rima come La rotta di Lepanto del 1573. Il Fuggilozio, pubblicato nel 1596, è una raccolta di 422 novelle distinte in 8 giornate, raccontate da otto gentiluomini che si ritrovano in una villa sul mare all’inizio della collina di Posillipo, ospiti del genovese Giovan Francesco Ravaschiero, e decidono di trascorrere parte della giornata a raccontare novelle, facezie o motti su un tema convenuto. Evidente la ripresa convenzionale dello schema decameroniano, anche se qui la distribuzione dei materiali narrativi è assoltamente irregolare (si va dalle 21 novelle della sesta giornata alle 109 della terza). Di fatto l’opera del Costo risponde pienamente alle caratteristiche dei novellieri tardo-rinascimentali, che diventano raccolte di curiosità, di questioni di filosofia spicciola, di giochi di società all’interno di cornici di ambientazione cortigiana.

Testo di riferimento: T. Costo, Il Fuggilozio, a cura di C. Calenda, Roma, Salerno Editrice, 1989.