Ideata nel 1775, pubblicata per la prima volta nel 1783 e rielaborata fino al 1789, è la seconda in ordine cronologico delle tragedie di Vittorio Alfieri; la prima, la Cleopatra, messa in scena nel 1775, venne successivamente rifiutata dall’autore. Il soggetto è tratto dalla storia di Spagna; come fonte è stato indicato il romanzo Dom Carlos. Nouvelle histoire del francese César Vichard, abate di Saint-Réal (1673). Filippo II re di Spagna ha sposato in terze nozze Isabella, già promessa sposa di suo figlio Carlo; ma Carlo e Isabella si amano, e il re, spinto dalla gelosia, oltre che da motivazioni politiche (sospetta di Carlo per i suoi contatti con i ribelli delle Fiandre), costringe ambedue a suicidarsi. Filippo è una figura di tiranno tipicamente alfieriana, sovrano assoluto crudele e spietato. L’argomento qui trattato da Alfieri sarebbe stato molto popolare fra Sette e Ottocento: fra l’altro ne trassero un dramma Friedrich Schiller (Don Carlos, 1787) e un melodramma Giuseppe Verdi (Don Carlo, 1867).

Testo di riferimento: V. Alfieri, Tragedie, a cura di L. Toschi, I, Firenze, Sansoni, 1985.