Il viaggio di Yao

Il viaggio di Yao
Yao
Fr.-Sen.2018
GENERE: Commedia • DURATA: 103′ • VISIONE CONSIGLIATA: Film adatto a tutti
CRITICA: ***
REGIA: Philippe Godeau;
ATTORI: Omar Sy; Lionel Basse; Fatoumata Diawara; Germaine Acogny; Alibeta;

In Senegal, Yao, 13 anni, scappa di casa e si mette in viaggio per 387 km per incontrare il suo idolo, Seydou Tall, un celebre attore francese invitato a Dakar per promuovere il libro che ha scritto. Seydou si sta separando dalla moglie e lei, pur sapendo che è il suo primo viaggio al paese natio, non gli permette di partire con il figlioletto. Colpito dall’incontro con Yao, Seydou decide di riaccompagnarlo a casa, al suo villaggio, e il viaggio si trasforma per entrambi in qualcosa di molto più importante e profondo di un semplice ritorno a casa. Sulle splendide immagini (fotografia di Jean-Marc Fabre) di un Senegal poco turistico e molto vero, caotico e desertico, moderno e permeato di spiritualità, e con la memorabile colonna musicale di M, Godeau si muove con grande cautela e con profondo rispetto nei meandri della famiglia, della ricerca delle proprie origini, delle radici antiche che tornano prima o poi perché comunque hanno determinato l’identità di un individuo. Quando arriva in Senegal, Seydou è lo straniero, è “nero fuori e bianco dentro” come gli dice Yao, ma nel suo percorso nel paese dei suoi avi – non a caso in compagnia di un bambino – riscopre o ritrova sé stesso, con umiltà ma anche come se si trattasse di un evento naturale che aspettava solo il momento giusto per affiorare.