Opera senza autore (Werk ohne Autor)
Opera senza autore
Werk ohne Autor
Germ. • 2018
GENERE: Dramm. • DURATA: 188′ • VISIONE CONSIGLIATA: G (suggeriamo la visione ai minori in compagnia di un genitore o di un adulto)
CRITICA: 3,5
REGIA: Florian Henckel von Donnersmarck;
ATTORI: Tom Schilling; Sebastian Koch; Paula Beer; Saskia Rosendahl; Oliver Masucci; Hanno Koffler; Ben Becker; Lars Eidinger;
La durata non spaventi, perché sono 3 ore appassionanti, coinvolgenti, interessanti, emozionanti. Nella Germania del nascente nazismo, il piccolo Kurt assiste impotente alla eliminazione dell’anticonformista e molto amata zia Elizabeth (S. Rosendahl): la giovane dapprima viene forzatamente ricoverata come schizofrenica, poi uccisa nella famigerata clinica del dr. Kroll, creata dai nazisti per sopprimere tutti gli esseri umani “inutili”, disabili fisici e mentali, o a loro insindacabile giudizio considerati tali. Anni dopo, studente d’arte e pittore di talento, Kurt (T. Schilling) s’innamora di Ellie (P. Beer), non sapendo che il padre di lei, il dr. Seeband (S. Koch), fu il principale, convinto collaboratore di Kroll. Proprio lui tenta ora di separare i due innamorati. A qualunque costo.
Ispirata a fatti realmente accaduti, è una carrellata su 3 epoche diverse della storia tedesca (dalla nascita del nazismo agli anni ’60), attraverso storie private, emotivamente coinvolgenti. E in seconda analisi è anche un film sull’arte, e soprattutto sul processo evolutivo e introspettivo che può portare l’essere umano a trasformare le ferite e i traumi subiti in opere immortali. “… Il talento dei geni è la crosta sulle ferite ricevute nella loro infanzia” disse Elia Kazan.
Presentato in Concorso alla 75ª Mostra di Venezia.