Fango Mauro Bergamasco Il fango ci nasconde il volto e ci marchia la maglia, che è come una seconda pelle. È sporco, ma non fa male

Il fango si plasma e ci accoglie quando cadiamo, è l’impronta della terra sui nostri corpi, memoria della lotta. La partita, la vittoria, la sconfitta hanno l’odore del fango. Il fango ci nasconde il volto e ci marchia la maglia, che è come una seconda pelle. È sporco, ma non fa male: quando eravamo dei piccoli rugbisti alla fine degli allenamenti giocavamo a tuffarci nelle pozze. Come il sudore, è un marchio e un simbolo di ciò che siamo: il fango alla fine della partita racconta i nostri sacrifici e la nostra passione.

Mauro Bergamasco, rugbista.

 

Le parole servono per pensare: più parole conosciamo più il pensiero è articolato. Di qui l’importanza dell’uso del vocabolario.

Lo Zingarelli ha fatto di più: ha messo per iscritto i pensieri sulle parole, invitando in esclusiva alcuni esponenti di rilievo del mondo della cultura, della scienza, dello sport e del costume a scrivere la definizione di una parola della lingua italiana che potesse essere rivelatrice della loro personalità e del loro lavoro.

L’operazione si chiama “Definizioni d’autore” [#definizionidautore]: piccole narrazioni o ricordi personali, punti di vista originali sul significato di una parola, messi ciascuno a corollario nella scheda lessicografica della voce di riferimento nel vocabolario. Ogni anno le Definizioni d’autore aumentano, arricchendo sempre di più lo Zingarelli.

Perché? Per pensare: sono riflessioni che offrono uno strumento in più per comprendere e ragionare sulle parole. Chi consulta il vocabolario, a scuola o per lavoro, può trovare un suggerimento inatteso, uno sguardo laterale e nuovo, frutto di esperienza, studio, talento e sensibilità fuori dal comune.

Gli autori delle Definizioni hanno rinunciato al compenso proposto dall’editore, che l’ha devoluto per loro conto al programma nazionale Nati per Leggere, ANT, Unicef e Art4sport o ad altre associazioni indicate dagli autori stessi.