La parola di oggi è: abate / abatino

abàte / aˈbate/ o (lett.) abbàte
[lat. tardo abbāte(m) dall’aramaico āb ‘padre’, attrav. il gr. eccl. abbâ 1128]
s. m.
1 superiore di un monastero o di un’abbazia CFR. badessa | chi è investito di un beneficio con titolo abbaziale | superiore di un ordine monastico: l’abate generale dei Benedettini
2 nel XVIII sec., chi godeva di un beneficio ecclesiastico ed era autorizzato a portare l’abito da prete, dopo aver ricevuto i soli ordini minori
|| abatìno, dim. (V.) | abatóne, accr. | abatónzolo, pegg. | (spreg.) abatùcolo, dim.


abatìno / abaˈtino/
[av. 1563]
s. m.
1 dim. di abate
2 (iron.) giovane prete mondano e galante
3 (fig., scherz.) persona debole e inconcludente