La parola di oggi è: derivato / sottostante


derivàto / deriˈvato/ o dirivàto
A part. pass. di derivare (1); anche agg.
nei sign. del v. | (econ.) contratto derivato, il cui valore è collegato alla variazione di prezzo di un bene quotato (per es. un'azione, una valuta, un tasso d'interesse o sim.): i futures sono contratti derivati
B s. m.
1 sostanza derivata da un'altra attraverso trasformazioni chimiche: le materie plastiche sono derivati del petrolio | (chim.) sostanza ottenuta dal composto di partenza per sostituzione di un atomo o di un gruppo atomico | derivato alogenato, ottenuto dal composto di partenza sostituendo uno o più atomi o gruppi atomici con atomi di alogeni | derivato arilico, composto in cui uno o più atomi sono stati sostituiti da radicali arilici
2 (econ.) strumento finanziario il cui valore è determinato da un altro bene finanziario a cui è collegato
3 (gramm.) nome formato per derivazione: cartella, cartolaio, incartare e tagliacarte sono derivati di ‘carta’ | falso derivato, in enigmistica, gioco basato su parole che derivano apparentemente una dall'altra ma hanno in realtà etimologia e significato del tutto autonomi (per es. matto-mattone, botte-bottone, burro-burrone, merlo-merluzzo)


sottostànte / sottosˈtante/
A part. pres. di sottostare; anche agg.
1 nei sign. del v. | che è situato al di sotto, più in basso: dalla mia finestra domino tutta la campagna sottostante; la stalla sottostante al (o il) fienile
2 (ling.) detto di un elemento che fa parte della struttura profonda e che non si manifesta in questa forma nella frase realizzata in superficie
3 (econ.) detto di attività o strumento finanziario oggetto di un contratto derivato
B s. m. e f.
(disus.) sottoposto, subordinato