imbronciàrsi / imbronˈtʃarsi/
[comp. di in- (1) e broncio av. 1573]
v. intr. pron. (pres. io mi imbróncio; fut. io mi imbroncerò) e (raro, lett.) imbronciàre v. intr. (aus. essere)
Assumere l’espressione infastidita e contrariata di chi fa il broncio: imbronciarsi per ogni piccola contrarietà; è un ragazzo che si imbroncia di rado | (fig.) il cielo si è imbronciato, si è rannuvolato, si è fatto scuro. SIN. corrucciarsi.


imbronciàto / imbronˈtʃato/
part. pass. di imbronciarsi; anche agg.
Infastidito, corrucciato | Che denota corruccio, malumore ecc.: viso imbronciato; bocca imbronciata | (fig.) tempo, cielo imbronciato, nuvoloso.


bróncio (1) / ˈbrontʃo/ o bóncio
[prob. dal fr. ant. (em)bronchier ‘vacillare, essere incerto, pensieroso’, di orig. incerta, attrav. il v. imbronciare 1363]
s. m.
Atteggiamento del volto, in particolare delle labbra, che manifesta malumore, cruccio, irritazione: fare il broncio; mettere, portare il broncio a qlcu.; smettere il broncio.
|| broncétto, dim.


bróncio (2) / ˈbrontʃo/
[da imbronciarsi sec. XIV]
agg. (pl. f. -ce)
(raro, lett.) Imbronciato: serrando la bocca broncia (G. D’Annunzio).