La parola di oggi è: inchino / inchinare


inchìno (1) / inˈkino/
[da inchinare av. 1328]
s. m.
1 segno di riverenza che si compie piegando la persona o solo il capo (in alcuni casi, spec. un tempo, anche spostando leggermente all'indietro la gamba sinistra): un piccolo, grande inchino; fare un inchino; salutare con un inchino SIN. riverenza
2 (fig.) atto di omaggio, di saluto

inchìno (2) / inˈkino/
[da inchinare 1282]
agg.
1 chino, piegato
2 (fig.) umile
3 (fig.) incline


inchinàre / inkiˈnare/ o inclinàre nel sign. B
[lat. inclināre, comp. di in ‘su’ e clināre ‘piegare’, di orig. indeur. 1250 ca.]
A v. tr.
1 chinare, volgere in basso | inchinare la fronte, la testa, in segno di riverenza, pentimento, sottomissione: ratto inchinai la fronte vergognosa (F. Petrarca)
2 (lett.) riverire, ossequiare: vidi lui inchinarla e porgerle la mano (G. Giacosa)
3 umiliare, sottomettere
4 V. inclinare
B v. intr. e inchinàrsi v. intr. pron.
1 chinarsi, piegarsi (anche fig.): quella altiera / a preghi né a pietate mai se inchina (M.M. Boiardo) | far l'inchino a qlcu. o qlco. per riverenza: inchinarsi davanti alla tomba di un martire, verso l'altare, ad una signora | (fig.) rendere omaggio, riverire: mi inchino alla sua bravura
2 rassegnarsi, accondiscendere, cedere: inchinarsi ai voleri divini
3 V. inclinare
4 cedere, ritirarsi
5 tramontare | terminare: né punto ancor la pugna inchina (T. Tasso)