baràcca //
[sp. barraca, di orig. preromana sec. XIV]
s. f.
1 Costruzione di legno o metallo per ricovero provvisorio di persone, animali, materiali e attrezzi | Piantare baracca e burattini, (fig.) abbandonare ogni cosa, ogni faccenda. SIN. Capanno, casetta.
2 (fig., colloq.) Complesso di una famiglia, di un’amministrazione, di un’impresa e sim., dall’andamento difficoltoso: mandare avanti la baracca.
3 (spreg.) Ciò che è in cattive condizioni o male organizzato: questa motocicletta è una baracca | Andare, mandare in baracca, (fig.) a catafascio.
4 Baldoria, bisboccia e sim., spec. nella loc. far baracca.
|| baraccàccia, pegg. | baracchìna, dim. | baracchìno, dim. m. (V.) | baraccóna, accr. | baraccóne, accr. m. (V.) | baraccùccia, baraccùzza, dim.

baracchìno //
[1918]
s. m.
1 Dim. di baracca.
2 Piccolo ricovero provvisorio per militari o alpinisti.
3 (pop.) Edicola, chiosco di bibite e sim.
4 (gerg.) Piccolo apparecchio ricetrasmettitore per radioamatori.

baraccóne //
[1865]
s. m.
1 Accr. di baracca.
2 Costruzione provvisoria per spettacoli popolari, spec. di circo, saltimbanchi e sim. | Fenomeno da baraccone, (fig.) chi per inconsuete caratteristiche suscita curiosità intorno a sé (spec. spreg.).
3 (fig.) Ente, organismo e sim. disorganizzato e inefficiente.